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INDAGINE ‘OLTRE LA PIRATERIA’

INDAGINE ‘OLTRE LA PIRATERIA’: PER 1 STUDENTE SU 3 LA PIRATERIA E’ UN REATO MA NON UN DANNO PER IL MONDO DEL CINEMA E DELL’AUDIOVISIVO

Lunedì 11 novembre a Roma presso la sede di Alice nella Città presentazione dei risultati del progetto
promosso da ANEC, ANICA, FAPAV, UNIVIDEO e realizzato da LIBERA
Intervengono insieme ai ragazzi i rappresentanti delle associazioni
Uno studente su tre pensa che la pirateria audiovisiva non causi danni al mondo del
cinema e dell’audiovisivo, pur sapendo che è un reato. In una scala di gravità di
comportamenti illegali, quelli legati alla pirateria sono percepiti come molto meno gravi
rispetto ad altri reati o comportamenti che causano un danno sociale. Sono alcuni dei
risultati emersi dall’indagine Oltre la pirateria. I film, il cinema e i giovani: tra web, dvd e grande
schermo. La percezione del fenomeno della pirateria audiovisiva tra gli studenti italiani che verrà
presentata lunedì 11 novembre alle ore 11.00 a Roma presso Casa Alice, sede di Alice
nella Città, sezione autonoma del Festival del Film di Roma (piazza Apollodoro 18,
angolo viale Pietro De Coubertin).
Edita da Edizioni Gruppo Abele della Collana Quaderni di Narcomafie, l’indagine è frutto
del progetto di educazione alla visione legale del film promosso da ANEC, ANICA,
FAPAV e UNIVIDEO e realizzato da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le
mafie.
I risultati del progetto saranno presentati dai ragazzi di alcune scuole romane che hanno
preso parte all’iniziativa. A confrontarsi con le osservazioni e le suggestioni offerte dagli
studenti saranno Lionello Cerri, presidente ANEC, Riccardo Tozzi, presidente ANICA,
Federico Bagnoli Rossi, segretario generale FAPAV, Luciana Migliavacca,
vicepresidente UNIVIDEO, Francesca Rispoli, dell’ufficio di presidenza di Libera.
Il progetto è stato realizzato nel corso degli ultimi tre mesi dell’anno scolastico 2012-2013,
in 11 regioni italiane, 43 classi di scuole superiori di secondo grado e 5 gruppi informali,
per un totale di 900 ragazzi tra i 15 e i 20 anni. I ragazzi hanno risposto ad un questionario
e hanno partecipato ai laboratori proposti dagli operatori di Libera che ha inserito
l’iniziativa nel suo programma di educazione alla legalità. Alla fine dei laboratori i ragazzi
affermano di avere una consapevolezza e un approccio critico maggiori nei confronti della
pirateria audiovisiva e di non dare più per scontato che i film si debbano e si possano
guardare liberamente in streaming o tramite downloading.

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