FNCF: GLI AUSPICI DELL'ESERCIZIO FRANCESE PER IL FUTURO
01/04/2022
Di seguito l’intervento di Richard Patry, presidente della FNCF, l’Associazione degli esercenti, sulle sfide per i cinema e l'intero settore.
RACCOGLIERE UN PUBBLICO RINNOVATO NEI CINEMA
Quando guardiamo indietro agli ultimi cinque anni, è chiaro che nessuno di noi aveva immaginato gli eventi che si sono verificati e che hanno sconvolto il nostro settore. Proiettarsi nel prossimo quinquennio è quindi un esercizio particolarmente delicato, e se si possono esprimere aspettative, speranze, ambizioni, si tratta di farlo con la massima umiltà.
In primis, la prima sfida per le sale, e per l'intero settore mentre non siamo ancora usciti del tutto dalla crisi sanitaria, è ritrovare tutti gli spettatori delle nostre sale.
Questa crisi, infatti, ha mostrato quanto l'economia del nostro settore, la diffusione culturale delle opere, siano state profondamente sconvolte. Il nostro obiettivo è quindi, con i nostri amici distributori, accogliere ancora una volta più di 200 milioni di spettatori all'anno nei prossimi 5 anni. Una minore affluenza indebolirebbe non solo i cinema, ma tutta la nostra struttura di finanziamento e mutualità, dal fondo di sostegno agli obblighi delle emittenti, e in particolare la diversità della creazione e l'eccezione culturale che rivendichiamo.
La seconda sfida in questo senso è studiare e comprendere meglio i cambiamenti nelle pratiche del pubblico che si sono evolute negli ultimi anni sia nel modo di vedere i film, sia nel modo in cui frequenta i cinema e più in generale i luoghi della cultura. Ci sembra fondamentale, come abbiamo ricordato con i rappresentanti dei vari candidati alle elezioni presidenziali durante la Tavola Rotonda che abbiamo organizzato con Passeurs d'Images il 10 marzo, sviluppare, consolidare e finanziare meglio sistemi di educazione all'immagine per costruire il nostro pubblico di domani.
I giovani spettatori devono familiarizzare con tutta la diversità del cinema, andando al cinema per vivere, a volte per la prima volta, l'esperienza più bella sul grande schermo. Lo sviluppo del Culture Pass è, da questo punto di vista, una leva importante per il nostro settore.
Dal punto di vista economico, dobbiamo ridurre l'indebitamento delle nostre aziende in modo che possano continuare la loro modernizzazione e che i cinema siano sempre il posto più bello per vedere un film in termini tecnici oltre che di comfort. I prestiti garantiti dallo Stato sono stati una risorsa necessaria quando i cinema sono stati chiusi. Oggi il loro rimborso, mentre il livello di partecipazione è ancora molto basso, rischia di mettere in pericolo molte aziende. Ci vorranno decisioni forti da parte dello Stato per consentire la riduzione dell’indebitamento dei cinema e degli altri luoghi di spettacolo.
Infine, dobbiamo includere i nostri complessi negli obiettivi di riduzione dell’impronta di carbonio per contribuire alla lotta contro il riscaldamento globale e alla conservazione del nostro pianeta. Si tratta di far fronte sia ai costi energetici sia alla nostra dipendenza da essi applicando, ad esempio, il decreto “Terziario” che definirà una traiettoria virtuosa ma impegnativa per il risparmio energetico delle nostre sale. È un lavoro a lungo termine, costoso e complesso, ma è una priorità per gli anni a venire.
Questi cinque anni dovrebbero quindi consentire di riunire un pubblico rinnovato nelle sale più efficienti dal punto di vista energetico, che avranno ritrovato l’equilibrio economico in un contesto settoriale in continua evoluzione. Recentemente abbiamo potuto dimostrare insieme la nostra capacità di comprendere questi sviluppi (cronologia dei media ecc.). Questa unità di tutte le professioni del settore è la nostra forza, continuiamo insieme a preservare e sviluppare il nostro settore a beneficio di tutti i francesi.
(da Le Film Français)