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SOTTOTITOLI ITALIANI PER LE SERIE TV: SONO ILLEGALI

07/02/2018

Sottotitoli-lampo per serie Tv ancora senza il “passaporto” regolare per l’Italia? Sono illegali. La Fapav, la federazione che tutela contenuti audiovisivi e multimediali, mette al bando ItalianSubs, la comunità di traduttori che, sia pure senza scopo di lucro, crea sottotitoli per film e serie ancora in lingua originale. Secondo Federico Bagnoli Rossi, segretario generale della federazione, “quanto realizzato da questa community viola la legge in quanto non in possesso del consenso per realizzare la traduzione in lingua italiana dei relativi dialoghi dei contenuti audiovisivi, generando un danno alle imprese che hanno investito in quel determinato prodotto e alterando il mercato stesso”. Gli ItalianSubs rendono disponibili i sottotitoli su una piattaforma a cui attinge il mercato illegale di contenuti online. Sottotitoli spesso di qualità, ma che di fatto rendono più “appetibile” un prodotto spesso ancora pirata. Un fenomeno non solo italiano, e tutto sommato di nicchia, su cui però si sono accesi i riflettori (ne ha scritto La Stampa) con la realizzazione di un documentario di Franco Dipietro Subs Heroes, che racconta il mondo dei traduttori “per passione”: è stato sufficiente ad accendere la miccia dei detentori dei diritti. Sotto accusa quindi non solo la gestione di contenuti “pirata”, ma anche l’utilizzo dei sottotitoli come “leva” di diffusione degli contenuti stessi. Non importa che la community nasca e agisca senza scopo di lucro: secondo Fapav la violazione del diritto su serie e film crea un danno non solo ai licenziatari italiani dei diritti, ma anche al doppiaggio italiano, controverso settore la cui qualità è ora maggiormente sotto i riflettori per il “super-lavoro” arrivato con Netflix & Co.

 

Il documentario Subs Heroes, dedicato alla community che traduce i dialoghi delle serie tv realizzando i relativi sottotitoli, è stato programmato da alcune sale nei giorni scorsi ad opera del progetto Movieday (proiezioni organizzate nelle sale disponibili quando si raggiunge un numero minimo di partecipanti, che aderiscono on line); il film concorre ai David di Donatello ed ha ottenuto la qualifica “interesse culturale” dal Mibact. Il rischio è quello di “beatificare” un’attività compiuta a detrimento del diritto d’autore, con i protagonisti assurti al ruolo di “eroi digitali” che si immolano per una buona causa...