ANEC

LA SALA CINEMATOGRAFICA, TRA VECCHI PROBLEMI ED EFFETTI DELLA NUOVA LEGGE

12/10/2017

Il ruolo della sala d’essai, la situazione del mercato e del cinema italiano, gli effetti della nuova legge cinema e dei decreti attuativi. Sono stati alcuni dei temi toccati ieri a Mantova nel  convegno Identikit della sala d’essai, nell’ambito degli Incontri del Cinema d’Essai organizzati dalla FICE. È stato Domenico Dinoia, presidente Fice, ad aprire i lavori: “A un anno dall’approvazione della nuova legge sul cinema, i risultati non sono visibili dal momento che i decreti attuativi non sono ancora in vigore. E questo in un mercato che vive una fase difficile per tutti”. Per Dinoia il ruolo delle sale d’essai rimane fondamentale e imprescindibile per la cinematografia di qualità: «Senza queste sale i film che passano ai festival di piccole distribuzioni non avrebbe la visibilità che merita».

Sono stati poi presentati dal professor Bruno Zambardino una serie di dati sui risultati dei film d'essai e sul cinema italiano, relativi al periodo 1 gennaio – 1 ottobre 2017. Il cinema nazionale ha una quota di mercato di poco più del 15%, mentre il mercato vede un calo del 13% per presenze e del 15% per incassi rispetto allo scorso anno. I film d’essai hanno ottenuto 8,4 milioni di presenze (51,7% con i film italiani). Interessanti alcuni casi di film nazionali (da A Ciambra a Cuori puri, da Easy a Sole cuore amore) che nel 2017 hanno raccolto, sul totale, tra l’80 e il 90% nelle sale d'essai (che sono il 14% del mercato); e casi analoghi si possono riscontrare anche tra i film internazionali. Quanto alla produzione, invece, su 188 film distribuiti da gennaio ad oggi ben 103 sono stati praticamente invisibili, essendo usciti con meno di 10 copie. Zambardino ha anche annunciato che la settimana prossima uscirà il bando che sanerà la situazione per le sale d’essai relativa al 2016, rimasta a lungo in sospeso, nonché la disponibilità di due milioni di fondi Cipe da spendere entro la fine dell'anno.

Domenico Dinoia ha poi rimarcato il problema dei mancati automatismi, “come era in passato, mentre d’ora in poi sarà la DG Cinema a decidere quali film sono d’essai anche quando un titolo è stato già selezionato da festival importanti come Venezia o Cannes. e trenta giorni di tempo dal momento della presentazione della domanda sono troppi, dobbiamo saperlo per tempo per saperci regolare sulla programmazione”. Il presidente FICE ha poi introdotto gli interventi di alcuni ospiti, che si sono confrontati sui temi proposti, a partire dal valore del cinema in sala e della sala d’essai.

Per il regista Giorgio Diritti, “la sala non è condannata a estinguersi ma dobbiamo tutti lavorare di più sulla qualità di ogni progetto. La nuova legge è però un interessante passo avanti: non è perfetta, si potrà aggiustare ma è una grande opportunità di rilancio. Ma serve anche un grande lavoro sulle giovani generazioni, a partire dalla scuola”.

Antonio Medici, direttore generale di Bim, ha spiegato che la distribuzione di qualità sta diventando selettiva: “Oggi si comprano meno film: alcuni titoli del concorso di Venezia sono rimasti invenduti perché non c'è un mercato per certi prodotti. Non si possono fare lotte contro i mulini  a vento, bisogna considerare il mercato. In Italia escono troppi film: negli ultimi anni il numero dei biglietti è rimasto costante attorno ai cento milioni, ma i film in distribuzione sono aumentati…”.

Per un altro distributore, Andrea Romeo di I Wonder, “la nuova legge di sistema è fondamentale perché rimette al centro il nostro settore”.

Stefania Ippoliti, presidente della Fondazione cinema Toscana, ha messo in luce il ruolo dei territori e la necessità della nuova legge cinema di dare risorse agli esercenti “per creare professionalità in grado di dialogare con il pubblico giovane, a partire dalle scuole”.

Dopo i vari relatori, i presidenti delle associazioni hanno commentato quanto emerso. Luigi Cuciniello, presidente ANEC, ha ribadito il lavoro svolto insieme a FICE e ACEC sui decreti attuativi a favore di piccole e medie imprese, micro imprese e start up e l’aumento di risorse finanziarie per le sale, “passate con la nuova legge da 33 milioni di euro del Fus a 82 milioni”, pur sottolineando alcune norme da migliorare come quella sulla cedibilità del credito, “fondamentale per le sale”.

Gli ha fatto eco Andrea Occhipinti, presidente dei distributori Anica, che ha parlato di una legge cinema che, pur se in ritardo, “ad esclusione della Francia, è fondamentale è unica in Europa”.

Infine, il presidente Agis Carlo Fontana ha reclamato una “riflessione profonda sul futuro della sala, a partire dalla diversa fruizione nei differenti tipi di cinema, e una crescita nella formazione del gusto».