Esperienza cinematografica e innovazione tecnologica
30/11/2016
«La digitalizzazione è ormai avvenuta, e la gran parte dell’esercizio ce l’ha fatta. Oggi il livello tecnologico è buono, ma dobbiamo fare una riflessione sugli standard». È quanto ha affermato Mario Lorini, noto esercente toscano attivo soprattutto in ambito Fice (di cui è stato presidente), al seminario di ieri a Sorrento moderato da Mario Mazzetti (responsabile ufficio cinema Anec): «Sarebbe utile promuovere un’attività formativa per gli esercenti e iniziare un percorso di analisi. La mia esperienza dice che abbinando alla qualità dei film quella del massimo livello di tecnologia, il pubblico risponde. Siamo consapevoli di dare un’offerta al massimo della tecnologia?
Per Manel Carreras di Ymagis Group, «servono standard comuni, che vada incontro ai gusti del pubblico. Lo spettatore oggi è più informato, si accorge di un’esperienza negativa: se non offriamo la miglior tecnologia, saremo perdenti rispetto alle televisioni. Tutti i cinema, anche piccoli o di provincia, oggi possono fare proiezioni perfette, perché non accade sempre?
Enrico Ferrari, Sony Digital Cinema, ha sottolineato che «se l’esperienza cinematografica è unica per la socializzazione, lo è anche per eccellenza tecnologica che deve essere almeno pari a quella casalinga. Non sappiamo prevedere cosa ci darà lo sviluppo tecnologico, ma sappiamo che gli spettatori devono uscire incantati da questa “fabbrica dei sogni” che è la sala cinematografica. Certo, occorre un sistema che permetta ritorni agli investimenti degli imprenditori».
Tra gli interventi dalla platea, da segnalare quello di Giuseppe D’Urso, esercente siciliano (con una monosala in provincia di Catania) che ha esaltato la possibilità offerta dal laser: in tre anni il proiettore si ripaga l’investimento in termini di risparmio energetico».