Tre italiani in gara a Venezia
28/07/2016
Come da indiscrezioni, saranno tre i film italiani in concorso alla 73ma Mostra di Venezia, che si svolgerà dal 31 agosto al 10 settembre. Si tratta di Questi giorni di Giuseppe Piccioni, Piuma di Roan Johnson e il documentario Spira Mirabilis di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti. Tre film su 125 visionati, scrematura di un livello – a detta del direttore Alberto Barbera – non altissimo in una produzione che punta troppo su commedie e commediole. Piuma, terzo film di Johnson, in realtà commedia lo è ma sorprendente e innovativa, ha garantito Barbera che come sempre ha fatto le sue scelte senza pensare ad altro che alla qualità delle proposte («Non sono i film che vi sareste aspettato» ha dichiarato alla stampa). In realtà di film italiani ce ne sono altri, nelle diverse sezioni: oltre a numerosi documentari e alle prime due puntate della serie The Young Pope di Paolo Sorrentino come evento speciale, ci saranno Tommaso di Kim Rossi Stuart fuori concorso, Il più grande sogno di Michele Vannucci in Orizzonti e L’estate addosso di Gabriele Muccino nella sezione Cinema nel giardino. Una delle novità dell’edizione 2016: finalmente il celebre e famigerato buco davanti a lato del Casinò è stato coperto e la Biennale ha potuto approntare un’arena più ampia di quella sperimentata lo scorso anno (conterà oltre 400 posti), che presenterà una decina di titoli di vario tipo tra cui il film d’animazione The Secret Life of Pets.
Tornando al concorso per il Leone d’oro, sono venti i titoli in gara. Oltre ai tre italiani, nutrita la pattuglia americana (sei, che diventano otto con le coproduzioni): il musical La La Land di Damien Chazelle con Emma Stone e Ryan Gosling (che inaugurerà il programma); The Bad Batch di Ana Lily Amirpour (nel cast anche Keanu Reeves e Jim Carrey); The Light Between Oceans di Derek Cianfrance con Michael Fassbender, Alicia Vikander e Rachel Weisz; Nocturnal Animals di Tom Ford con Jake Gullenhaal, Amy Adams e Michael Shannon; il documentario di Terrence Malick, Voyage of Time; il film di fantascienza Arrival (Usa) di Denis Villeneuve, con Amy Adams, Jeremy Renner e Forest Whitaker; cui si aggiungono Jackie, primo film girato negli Usa dal cileno Pablo Larrain, con Natalie Portman nei panni della vedova di JFK; e il nuovo film di Emir Kusturica, On the Milky Road, con Monica Bellucci. Completano il cartellone Une Vie di Stephane Brize (Francia, Belgio), Frantz di François Ozon (Francia, Germania), Paradise di Andrei Konchalovsky (Russia, Germania), Brimstone dell’olandese Martin Koolhoven (nella coproduzione, oltre ai Paesi Bassi, presenti anche Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna e Svezia), Les Beaux Jours d’Aranjuez di Wim Wenders (Francia, Germania), El Cristo Ciego di Christopher Murray (Cile, Francia), El Ciudadano Ilustre di Mariano Cohn e Gaston Duprat (Argentina, Spagna), The Women Who Left di Lav Diaz (Filippine) e La Region Salvaje di Amat Escalante (Messico).
Da segnalare poi la modifica del mercato, che cambia nome in Venice Production Bridge e che sarà orientato soprattutto ai progetti (una quarantina) in cerca di finanziatori e coproduttori; non solo film, ma anche documentari, serie e produzioni per la Rete. Ma anche, come ha sottolineato il presidente della Biennale Paolo Baratta, la rinnovata ambizione di consolidare la Mostra come «trampolino del lancio internazionale dei film, in particolare verso la stagione dei premi più importanti».